Fatima e Kolbe : unico regista
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Cos’è venuta a fare la Madonna a Fatima nel 1917? A spaventare l’umanità con una raffica di castighi di portata universale? A chiedere devonzioncelle sentimentali, di quelle che inumidiscono gli occhi ma non fanno cambiare vita?
Il Concilio Vaticano II, parlando del ruolo dell’Immacolata, così ci insegna:“E questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell’Annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Anche dopo la sua assunzione in cielo non ha interrotto questa funzione salvifica, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice” → (Lumen Gentium, VIII).
L’Immacolata, benché perfettamente beata, in cielo in anima e corpo, segue con attenzione ed interviene nelle vicende dei figli Suoi. Non soltanto misticamente, con la Sua intercessione di grazia; non soltanto invocando il Suo Sposo celeste perché inondi le anime della Sua luce, ma anche con la visibilità dei suoi interventi. Le apparizioni (anche) di Fatima non rispondono forse a questa logica? Suor Lucia scriveva nel maggio 1958: “esauriti gli altri mezzi disprezzati dagli uomini, ci offre con tremore l’ultima ancora di salvezza: la SS. Vergine in persona, le sue numerose apparizioni, le sue lacrime, i messaggi dei veggenti sparsi in tutte le parti del mondo”. E perché stupircene? Non è ovvio che fra i segni dei tempi suscitati dallo Spirito Santo vi sia questa presenza mariana così diffusa?
Non v’è dubbio che Ella lo faccia anche suscitando anime “speciali”, come il nostro Massimiliano, che non cita mai le apparizioni portoghesi, ma sembra proprio che viva nello spirito di quel messaggio. L’Immacolata a Fatima ha chiesto la consacrazione della Russia, la riparazione dei peccati contro il Suo Cuore Immacolato, preghiere e sacrifici per la conversione delle anime, “specialmente le più bisognose della [di Gesù] misericordia” (giaculatoria del S.Rosario). Massimiliano diffonde la consacrazione personale all’Immacolata, fa pregare “in particolare per i nemici della Santa Chiesa” (giaculatoria della Milizia dell’Immacolata), si sacrifica con i suoi frati nella povertà fino alla miseria e con un apostolato eroico; e infine, ucciso dai nemici della Chiesa, muore martire (ma con lui almeno i due cofondatori), come coloro che chiudono il terzo segreto di Fatima.
La coincidenza temporale è pure particolarmente suggestiva. La M.I. viene fondata 3 giorni dopo il “miracolo del sole” nei vespri di S. Margherita Maria Alacoque, la “segretaria” del Sacro Cuore, dinnanzi al cui quadro Massimiliano pregò negli anni romani.
Un’altra impressionante affinità è che il nostro fondatore dia la vita perchè una famiglia non perda il suo capo e a buona ragione possiamo invocarlo a protezione dell’istituto familiare. Egli, amante della sua famiglia, ad Auschwitz, sente il dovere di immolarsi per una famiglia.
Scrisse suor Lucia al card. Caffara nel 1981 che “ lo scontro finale tra il Signore e il regno di Satana sarà sulla famiglia e sul matrimonio. Non abbia paura, perché chiunque lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre combattuto e avversato in tutti modi, perché questo è il punto decisivo.” E poi concludeva: “ma la Madonna gli ha già schiacciato la testa.”
E’ una problematica che il nostro Massimiliano avverte senza poterne cogliere tuttavia la gravità e drammaticità come possiamo fare noi nel nostro tempo. Egli attribuisce alla massoneria l’intento di indebolire “ la moralità. Essi rivolgono un particolare attenzione all’indebolimento di quest’ultima, in conformità alla risoluzione che essi hanno preso: <Noi non vinceremo la religione cattolica con il ragionamento, ma solo pervertendo i costumi>. E affogano le anime in una colluvie di letteratura e di arte volta ad indebolire il senso morale:l’invasione di sudiciume morale scorre ovunque portata da un largo fiume. Le personalità si afflosciano, i focolari domestici vanno a pezzi, e la tristezza cresce assai nel fondo dei cuori insudiciati. Non sentendo in sé stesse la forza di levarsi il giogo che le tiene avvinte, sfuggono la Chiesa, oppure insorgono addirittura contro di essa”→(SK 1328). “… hanno cominciato a seminare l’immoralità attraverso il teatro, il cinema, i libri, le riviste, i quadri, le sculture, ecc., e attraverso una moda - mi si scusi l’espressione - sempre più da porci! Quante anime si perdono a causa di questo”. → (SK 1110). E’ lo stesso grido che esce dalle labbra della beata Giacinta: “I peccati che portano più anime all’inferno sono i peccati della carne… Verranno mode che offenderanno molto Gesù …. Molti matrimoni non sono buoni, non piacciono a Gesù, non sono di Dio”. Che il pansessualismo in cui siamo immersi danneggi le famiglie o ne pregiudichi la formazione è sotto i nostri occhi. E’ uno dei mezzi con cui il nemico attacca l’istituto familiare, ed è la radice metafisica di tanta legislazione e cultura dominanti.
Massimiliano intuisce tutto ciò e dà seguito al “piano pastorale” che l’Immacolata indicò a Fatima per il secolo a venire. Anime consacrate che si offrano in sacrificio; apostolato ardente e fervoroso che abbia per obiettivo la conquista del mondo; preghiera del Rosario e pratica dei 5 sabati; diffusione della devozione al Cuore Immacolato di Maria. La missionarietà della M.I. e le indicazioni di Fatima si fondono e divengono un tutt’uno. Come del resto unico è il regista: lo Spirito Santo. E’ temerario ritenere che Egli abbia suscitato (anche) la M.I. per realizzare quanto chiedeva l’Immacolata negli stessi giorni? La mission della M.I. non è forse la stessa indicata a tutta la Chiesa in Fatima, ma che proprio nella M.I. ha trovato un prezioso approfondimento, teologico, spirituale ed operativo?
Diego Torre
Vicepresidente nazionale della Milizia dell’Immacolata