La Roccia di Belpasso
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La Roccia di Belpasso
di Maria Buttice
Introduzione
In duemila anni numerose sono state le manifestazioni mariane in tutto il mondo, specialmente negli ultimi due secoli. In questo periodo si è manifestata una presenza particolare di Maria nella storia della Chiesa e dell’umanità, specie qui in Europa. C’è un “filo rosso” che attraversa le varie manifestazioni mariane, che le lega anche con richiami e rimandi.
Considerando gli ultimi due secoli, nell’itinerario da Rue du Bac a oggi, c’è un crescendo di forza nei messaggi e nelle apparizioni della Vergine.
S. Luigi Maria Grignion de Monfort affermava che, avvicinandoci agli “ultimi tempi”, sarebbe cresciuta la devozione alla Madonna e nel contempo la sua amorevole presenza tra noi. Questo crescendo si può spiegare unicamente con un bisogno particolare che ha oggi l’umanità dovuta ai pericoli che incombono su di essa con sempre maggiore drammaticità. La Madonna appare là dove ci sono più difficoltà, per cui le molteplici apparizioni in Europa sono dovute al fatto che il nostro continente ha oggi particolarmente bisogno di assistenza perché l’Europa rifiuta Cristo, la Croce, il soprannaturale (ma senza Dio non c’è futuro né vita eterna!), l’apostasia è dilagante. L’anticristo per eccellenza, satana, la cui testa è proprio qui in Europa, è all’opera e soprattutto in questi ultimi due secoli ha condotto l’umanità, con la seduzione e l’inganno, dalla secolarizzazione all’apostasia fino alla formulazione di un credo anticristico, materialista, ateo, idiolatra e panteistico che pone l’uomo al posto di Dio.
Per contrastarlo la Madonna, in quanto Madre della Chiesa e dell’umanità, è stata ed è più che mai impegnata nella propria missione materna tra noi.Si sta svolgendo una grande battaglia fra la “Donna vestita di Sole” e il “dragone infernale”. Pur essendo una battaglia globale, a livello mondiale, il cuore della lotta è l’Europa e proprio qui la Madonna riporterà la vittoria definitiva.
Ogni apparizione ha un valore a sé, con uno specifico messaggio e una precisa finalità, ma tutte rientrano nella strategia materna di Maria che è volta a risvegliare la fede, a chiamare l’umanità alla conversione, a proteggere la Chiesa e ad aiutarla nei momenti difficili contrastando satana, svelando in anticipo i suoi piani diabolici che mirano a fare rivoltare l’uomo contro Dio, a distruggere le nostre vite e il pianeta su cui camminiamo, come Maria ha affermato recentemente a Medjugorje.
Sono circa 170 i titoli con cui Maria si è autodefinita nel corso delle apparizioni quasi ad indicare che in quel momento storico c’era bisogno che gli uomini comprendessero una particolare motivazione del suo apparire. A Belpasso, come già a Medjugorje, la Vergine Santissima si è presentata con il titolo di “Regina della Pace”.
Storia delle apparizioni di Belpasso e cenni sul veggente.
La nostra bella terra di Sicilia, da tempo immemorabile, onora Maria come la “ Bedda Matri” dedicando a Lei numerose chiese e luoghi di culto.
Maria ha sempre ricambiato con generosità questo amore filiale dei siciliani con il suo amore, la sua sollecitudine, manifestandosi in diverse località dell’isola.La Santa Vergine è stata venerata, fin dalle antiche origini, dai primi abitanti di quella terra alle falde dell’Etna che poi avrebbe assunto il nome di Belpasso.
La “Roccia delle apparizioni”, su cui, oggi, sorge la cappella-tempietto in onore del Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace, è al centro di un triangolo del culto mariano (chiesa di S. Maria della Guardia, chiesa madre di Belpasso e santuario di Mompilieri) toccando il culmine di una lunga storia d’amore e devozione alla Madre di Dio.
Nel corso della storia gli abitanti di questi luoghi, oppressi e vittime a causa della lava distruttiva dell’Etna, hanno sempre conservato la filiale devozione all’Immacolata, Madre del Signore e a Lei si sono rivolti per la liberazione dal pericolo incombente delle colate laviche.
Negli anni 80 lo sguardo misericordioso della Santa Vergine si è poggiato nuovamente, in modo tutto speciale, su questo luogo dove è stata eretta la cappella-tempietto, dichiarata Santuario Mariano Diocesano da S. E. Mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo Metropolita di Catania il 1° Maggio dell’anno giubilare 2000.
L’11 Maggio 1986 la Santa Vergine appare a Rosario Toscano, allora quindicenne, su una piccola roccia lavica posta in una radura alle porte di Belpasso (Catania), vicino alla casa di campagna del nonno paterno. Da questo luogo benedetto la Madre di Dio dona un messaggio di speranza e di pace al mondo, ai pellegrini, ai devoti e a tutti gli uomini amati dal Signore. Dal 1986 al 1988 Maria si manifesta per ben 31 volte sulla Roccia di Belpasso e una volta ad Acireale nella Chiesa dei PP. Filippini (8 Dicembre 1987). Nella XVII apparizione la S. Vergine rivela a Rosario dei segreti: due personali e 10 riguardanti l’intera umanità. L’ultima volta, come da Lei promesso, la Bella Signora vestita di bianco riappare il 25 Marzo del 1999.
Qualche giorno prima dell’11 Maggio, la Santa Vergine si manifesta a Rosario nella sua abitazione di Catania con 3 apparizioni preparatorie, esattamente il 4, il 5 e il 7 Maggio, ma egli vede solo una misteriosa luce e sente una voce di donna che lo esorta a pregare per i peccatori e ad avere fiducia per la malattia virale che lo debilita da parecchi mesi facendolo assentare molto spesso da scuola. Nell’ultima delle 3 apparizioni preparatorie la misteriosa voce dirà di essere l’Immacolata, Madre di Dio, comunicherà al giovane dove l’11 Maggio avrebbe dovuto recarsi, cioè nei dintorni della casa di campagna del suo nonno paterno a Belpasso, per vederLa nella sua interezza.
Chi è il veggente Rosario Toscano?
Rosario è nato a Catania il 22 Giugno 1971, figlio unico di una coppia di coniugi dalle agiate condizioni economiche grazie all’attività commerciale del padre. Dopo la scuola primaria e media, frequenta il liceo scientifico. Circa 6 mesi prima dell’inizio delle apparizioni, Rosario fa l’esperienza della malattia, una malattia di origine virale che lo debilita con persistenti febbri. Quando sembra che la sua infermità sia cronica, ecco che iniziano le manifestazioni soprannaturali, il 4 Maggio 1986.
La Santa Vergine lo guarisce il 18 Giugno 1986, come gli aveva promesso.
La Bella Signora, però, gli chiede successivamente di accettare ancora e di offrire altre sofferenze. Nel periodo successivo alle apparizioni, il giovane si rende conto che gli studi scientifici non lo soddisfano e passa al liceo classico. Conseguito il diploma di maturità, si scrive alla facoltà di Lettere Antiche presso l’università di Catania e si laurea.
Messaggio di Belpasso.
A Belpasso la Santa Vergine continua la sua missione di Madre donando Gesù ai suoi figli, portandoli a Lui, nutrendoli, sminuzzando il pane del Verbo affinché diventi: “scrittura nei nostri cuori”, rinnovando lo spirito di fede, di speranza e di carità dei credenti, aiutandoli e incoraggiandoli all’ascolto e alla pratica dei richiami evangelici, nella sequela di nostro Signore Gesù Cristo.
Le apparizioni di Belpasso si inseriscono, si intersecano, si collegano con altre apparizioni mariane in modo particolare con quelle di Fatima e di Medjugorie, ma hanno una loro precisa finalità, ovvero una precisa missione che si coglie considerando i messaggi di Belpasso non singolarmente ma globalmente: il culto del Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace.
Il Cuore Immacolato della Regina della Pace si pone come emblema e nucleo del messaggio di Belpasso. Il filo conduttore dei messaggi della Roccia rivela la missione che il Signore ha affidato al Cuore Immacolato della Vergine Maria, Regina della Pace: il Signore vuole che si conosca e si diffonda il culto al Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace mediante la consacrazione.
Il messaggio della Santa Vergine sulla Roccia di Belpasso ruota intorno al senso di appartenenza a Dio e all’importanza della nostra docilità all’opera che lo Spirito Santo ha iniziato in noi con il battesimo. Maria si pone come richiamo, modello e via per corrispondere meglio a questo sigillo di salvezza e di santità impresso nel cuore di ogni battezzato. Ella ci invita ad affidarci alle sue cure di Madre mediante la consacrazione al suo Cuore Immacolato, come già aveva chiesto a Fatima e come attualmente chiede a Medjugorie. La consacrazione a Lei non è una aggiunta alla consacrazione battesimale, ma è un aiuto a dare una risposta coerente a ciò che il battesimo implica nella vita di ciascun cristiano: la fedeltà a Dio in un cammino di santificazione. Non è possibile comprendere il mistero di Cristo e unirsi intimamente a Lui, senza passare attraverso Colei che Dio ha scelto per inviarci il suo Verbo come Salvatore e Redentore. “la Vergine Santa non solo è il mezzo del quale nostro Signore si è servito per venire fino a noi, ma Ella è anche il mezzo di cui noi dobbiamo servirci per andare a Lui” (Montfort). Gesù disse alla Madre: “Donna, ecco tuo figlio” poi disse al discepolo: “Ecco tua Madre” (Gv. 19,26-27). Maria è Colei che, per divino beneplacito, ci dona Gesù e nel medesimo tempo ci conduce a Lui. Con la consacrazione a Lei, Maria conduce i fedeli a fare risplendere di nuovo nella loro vita quella consacrazione battesimale con la quale sono stati inseriti in Cristo, divenendo membra vive del suo Corpo mistico. Mediante questa consacrazione il cristiano diventa sempre più di Maria e quindi di Gesù, perché non è assolutamente possibile separare la Madre dal Figlio. Più si appartiene alla Madonna e più si è uniti a Gesù. La consacrazione a Maria è il dono totale di sé stessi alla Madre di Dio e Madre nostra, affinché Lei sia, oltre che modello, anche la nostra guida verso Gesù e aiuto a realizzare la perfetta unione con Lui. La nostra consacrazione a Cristo è già avvenuta nel Battesimo. È però necessario realizzarla nella vita in modo tale che Cristo viva in noi. Il cristiano che si consacra a Maria e l’accoglie come Madre si lascia condurre da Lei in questo cammino di salvezza e di santità. Gesù non si separa mai dalla Madre, Lui vive in Maria e se Cristo vive in Maria questo significa che ogni autentica unione con Maria diviene nel medesimo tempo intima unione con Gesù. Coloro che accettano Maria nella propria vita e si uniscono a Lei nella fede e nell’amore, trovano il Figlio nella Madre e divengono sempre più simili a Lui imitando e seguendo Lei. Non si comprende nel suo straordinario valore la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, se non la si pone in rapporto con la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù. Queste due consacrazioni sono fra loro intimamente connesse, al punto che l’una conduce necessariamente all’altra.
Non è, infatti, possibile essere devoti del Cuore Immacolato di Maria senza approdare al Cuore Divino del Salvatore, sorgente della grazia e della vita eterna. Chi ha la grazia di immergersi nel Cuore di Maria si troverà ad ardere d’amore per il cuore di Gesù. Maria ha donato tutta sé stessa al Figlio. Fin dal momento dell’Incarnazione il cuore del Figlio e quello della Madre sono stati una cosa sola. L’amore reciproco li ha fusi insieme. Maria ha donato il suo Cuore a Gesù e dal momento in cui il Verbo Incarnato ne ha avuto uno, quello di Maria ha dimorato in esso. I Cuori di Gesù e di Maria battono l’uno nell’altro ed è impossibile separarli. Questi fiumi di grazia e d’amore che sono le due devozioni ai Sacri Cuori sono un unico grande fiume che fa fiorire meraviglie di spiritualità. Le due devozioni ai sacri cuori in realtà sono una sola.
L’effige della Medaglia Miracolosa mostra, infatti, i due cuori di Gesù e Maria l’uno accanto all’altro. Gesù ci dona il cuore di Maria perché possiamo giungere al suo cuore: è il cammino dell’umiltà, della fiducia, della confidenza e dell’amore.
L’intento della Madonna, quando chiede la consacrazione al suo Cuore Immacolato, è quello di donarci a Gesù rivestiti della sua purezza e del suo amore. Ella vuole raccoglierci tutti nel suo Cuore perché possiamo essere con Lei una cosa sola nel Cuore divino del Salvatore. Il 25 Luglio 1999 Maria a Medjugorie cosi afferma: “Desidero che il mio cuore, il cuore di Gesù e il vostro cuore si fondano in un unico cuore di amore e di pace”.
A Belpasso è volontà di nostro Signore che si diffonda, si conosca di più e si pratichi maggiormente la devozione al Cuore Immacolato della sua Santissima Madre come atto di culto che conduce al suo Cuore. È volontà di nostro Signore che ogni uomo, ogni famiglia, ogni parrocchia, ogni diocesi, ogni nazione si consacri al Cuore Immacolato di Maria a cui è affidata la Pace. Da qui si comprende il motivo per cui la Madre di Dio a Belpasso racchiude la principale missione del suo Cuore nel titolo di Regina della Pace: infatti, vuole invitare tutti i suoi figli a passare per la via del suo cuore affinché sia in questa vita che nell’altra ottengano la pienezza di quel sommo bene che è Gesù Cristo suo Figlio, Re della Pace e nostra Pace, alla cui destra la Madre siede come Regina.
Ben sapendo che la pace era minacciata, che l’umanità, sedotta ed ingannata, si avviava verso l’apostasia e che satana, avendo poco tempo a disposizione, si sarebbe maggiormente accanito contro l’umanità, vicino allo scadere del tempo a lui concesso, Maria si manifesta a Belpasso per avvisare tutti i suoi figli affinché trovassero rimedio e difesa contro le insidie, le minacce, la seduzione e l’inganno del maligno, per aiutare il popolo in cammino, per fare sentire la sua vicinanza e cura materna presso ciascun uomo, per affermare che Dio esiste e che la vita eterna è il nostro futuro, per prendere parte come e con la Chiesa alle sue gioie e speranze, alle sue tristezze e angosce, indicando una via luminosa di rifugio, di speranza, di consolazione: il suo Cuore Immacolato. Verità che, per ispirazione divina e della Madre Celeste, San Massimiliano Kolbe aveva ben intuito quando, osservando il suo tempo e prevedendo quello a cui l’umanità stava per andare incontro, vede nell’Immacolata l’aiuto e il rifugio per affrontare la seduzione satanica, per difendersi dall’apostasia, per lottare contro la menzogna e quindi fonda la Milizia dell’Immacolata. il 16 Ottobre 1917, la cui essenza consiste nel consacrarsi all’Immacolata e al suo Cuore per rimanere forti e saldi nella fede, gridare dai tetti la Verità e percorrere con Maria il cammino della santità. Dalla Roccia, Maria invita i suoi figli ad affidarsi totalmente a Lei, a consacrarsi al suo Cuore Immacolato perché in Cristo Gesù, Re della Pace, tutti raggiungano la pienezza e la vera felicità. A Belpasso la Regina della Pace insiste tanto affinché si conosca sempre più il culto al suo Cuore Immacolato, non nel senso di mera conoscenza ma nel senso d’impegno che da veri cristiani dobbiamo prendere nei confronti di esso. Questo impegno sta nel costruire l’era di pace promessa da Maria. Questa pace è una promessa, un progetto che Dio ha voluto affidare a Maria perciò nessuno potrà ottenerla senza la sua intercessione. Ecco la missione alla quale ognuno di noi è chiamato. Non si può esigere che la pace regni senza la nostra conversione. Non dobbiamo dare la responsabilità ai grandi e potenti, noi dobbiamo attirare con le nostre buone azioni la misericordia di Dio rispettando i suoi Comandamenti.
È per la pace che Ella chiede anche la pratica dei primi sabati del mese con la confessione, la comunione e la recita del S. Rosario. Essi sono mezzi potentissimi per sconfiggere il male che si insinua nei nostri cuori e in quelli del prossimo. “Non basta desiderare la pace, bisogna metterla in atto con il prossimo: amate, perdonate, pregate e vi sarà pace”. In questo messaggio, dato da Maria a Belpasso, c’è tutto su questa pace affidata al suo Cuore Immacolato. La pace promessa e affidata a Maria è la stessa pace del Cristo risorto. La vera pace nasce con la Pasqua dalla Croce di Gesù. La pace è un dono da coltivare nell’intimo con la grazia del Signore e con la materna cura della S. Vergine e da condividere con i fratelli per poi lodare con loro il Signore. La pace, nella pienezza del suo significato, consiste nella presenza di Gesù in noi e tra di noi. La Madre del Signore ci invita, perciò, a passare attraverso il suo cuore ossia a percorrere la strada della perfezione. Per raggiungere la pace, la Madonna ci invita alla preghiera, alla riparazione e alla penitenza. Dobbiamo immergerci nello spirito di preghiera intima, confidenziale, sentita; dobbiamo capire che prima di convertire i peccatori, dobbiamo convertire noi stessi con la penitenza da farsi tramite i sacrifici e le mortificazioni offerte ogni giorno in riparazione dei peccati che trafiggono il Cuore della nostra Santissima Madre; dobbiamo essere dei cristiani operanti nella carità: amiamo il prossimo, aiutiamolo, solleviamolo, diamo tutto per gli altri; dimentichiamo i rancori, i pregiudizi; non guardiamo i peccatori e i non credenti con distacco e superbia; non chiudiamoci nel nostro egoismo e per vincerlo guardiamo al Cuore della nostra tenerissima Madre. Il suo amato Figlio è stato crocifisso per noi, tuttavia Ella ci ama, ama ognuno di noi come fosse un figlio unico. Ognuno di noi deve mettere in atto questa missione ogni giorno della propria vita operando nella carità. La pace non è solo assenza di guerra, ma è qualcosa che nasce dentro di noi se siamo docili all’azione dello Spirito rinnovatore. Essa però non può nascere se non si hanno cuori purificati dall’attaccamento al peccato, all’odio e alla violenza.
Affinché la nostra consacrazione al Cuore Immacolato di Maria sia fruttuosa, portatrice di pace, di santità e di salvezza, la Vergine di Belpasso ci indica il cammino e ci guida per il sentiero attraverso l’invito alla Penitenza, alla Preghiera e alla Riparazione.
Penitenza: intesa come cambiamento di mentalità. A volte la S. Vergine usa il termine di conversione: è un richiamo al mutamento in bene della coscienza tale da riflettersi nella vita quotidiana. Questa conversione, questo cambiamento deve essere continuamente confermato e rafforzato dal Sacramento della Penitenza. I richiami sono molti: “Chi è in peccato e desidera la misericordia, il perdono del suo Redentore, si penta, si faccia assolvere dai suoi peccati dai ministri di mio Figlio”; “Non rifiutate più il Sacramento della Confessione, perché così rifiutate di salvarvi”; “Cercate di pentirvi realmente e sentire un grande dolore dei vostri peccati, non siate orgogliosi, non provate vergogna dinnanzi al confessore”. Maria versa lacrime per la povera umanità che si compiace delle seduzioni del maligno ed è irrispettosa verso il Sacrificio di Cristo. Tale irriverenza ha pure l’audacia di disertare il Sacramento della Confessione con la pretesa di ricevere il perdono di Dio senza presentarsi dinnanzi al confessore. Non può esserci vera conversione se non vi è fede e fedeltà alla parola e alla persona di Gesù. Maria infatti a Belpasso richiama spesso la nostra fede e la fedeltà a Cristo Signore e alla Sua parola. Alla sua scuola Maria ci aiuta a fare nostra la Parola di Dio e a farla diventare preghiera e programma di vita al punto tale da essere un tutt’uno con le nostre facoltà, pensiero, opere, come ci indica la sua bella esortazione: “che la Parola di Dio sia nella vostra mente, sia la vostra parola, ma che soprattutto sia scrittura nei vostri cuori”. La Vergine ci invita a tenere presente sempre il Signore nella nostra vita, a vivere nel ricordo di Lui, a non dimenticare e a non essere indifferenti e superficiali verso Dio e il prossimo, verso l’amore che il Padre ha per noi rispettando le sue leggi, riassunte nei due comandamenti dell’amore del suo Figlio: “Ama il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le tue forze”, “Ama il prossimo tuo come te stesso”.
La Preghiera:
la Regina della Pace di Belpasso ci insegna l’importanza di rimanere in comunione con il Signore con la preghiera che deve essere continua e perseverante. Non si tratta di recitare tante preghiere, ma di vivere nello spirito di preghiera, sia essa di lode, di ringraziamento, di contemplazione, d’affidamento e di richiesta. Pregare, infatti, vuol dire contemplare, adorare, elevare inni di lode, invocare la liberazione dalle insidie del maligno e nel frattempo vuol dire esprimere atti di fiducia e di desiderio verso l’amore di Dio: da ciò nasce la pace di Cristo che Maria vuole trasmettere a noi e diffondere tra noi e nel mondo. La Santa Vergine ci ricorda che mentre si prega vi è innanzitutto la presenza dello Spirito del Signore.
E lo Spirito Santo rivela non solo la verità del Salvatore, non solo comunica il suo amore e ci riempie della sua presenza, ma rivela anche il volto stesso di Cristo nel prossimo, sicché la preghiera diviene comunione con i fratelli e nel frattempo con Cristo. La preghiera infatti ci ispira a praticare la riparazione dei danni causati dal peccato, vale a dire che siamo invitati ad unire le nostre azioni e sofferenze al sacrificio di Cristo Gesù per la salvezza di quanti sono ancora nel peccato ma anche per noi stessi ancora bisognosi di migliorarci.
Sin dalla prima apparizione la Bella Signora vestita di bianco ha sottolineato l’importanza della Celebrazione Eucaristica, stessa importanza Maria attribuisce alla lettura meditativa della Sacra Scrittura e ci inspira un amore così forte verso la Parola di Dio al punto tale ad invitarci a nutrircene così da diventare “Scrittura nei nostri cuori”.
La preghiera che Maria predilige è il Santo Rosario.
Il Santo Rosario è strumento eminente di contemplazione dei misteri salvifici di Cristo e mezzo tanto potente ed efficace quanto necessario, che, mettendo in moto tutte le forze del bene, sconvolge le potenze del maligno e come una fonte di luce benefica, trasforma tutta la nostra vita e quella di tanti altri nostri fratelli che non conoscono ancora l’amore e quindi non sono nella pace. Maria ci invita a pregare con il Rosario perché il mondo sia nell’amore e perché l’amore regni sempre secondo il desiderio della Santissima Trinità.
La Preghiera è dunque esperienza di continuo dialogo con Dio alla sua costante presenza, nell’incontro con la Parola e con il Corpo del Signore, nella Santa Messa, nell’ora santa di adorazione del Ss. Sacramento, nella contemplazione della sua passione lungo la via della Croce e con gli atti di adorazione a Gesù Crocifisso, nella preghiera contemplativa del Santo Rosario in modo che come Maria si resti con Colui che per primo ci ha amati, meditando attentamente ogni cosa nel cuore.
Maria raccomanda anche la preghiera del Padre Nostro, in atto di umiltà, di riconoscenza e di abbandono alla volontà del Padre Nostro.
La Regina della Pace a Belpasso in modo particolare ci invita alla familiarità con il suo Cuore Immacolato attraverso la continua preghiera del cuore: questa è la porta e la via semplice che ci introduce e ci mantiene nell’intimità con il Cuore Sacratissimo di Gesù Cristo, affinché, come fornace ardente di carità, trasformi tutta la nostra vita.
Riparazione
La Vergine della Roccia invita spesso all’offerta quotidiana di tutto ciò che avviene nella nostra vita (sofferenze fisiche e morali, opere buone, testimonianza della propria fede in tutti gli ambiti della vita, gioie, preghiera…..) ad imitazione di Cristo e in unione con il suo sacrificio, cioè con l’Eucarestia, per espiare i danni causati dal peccato e supplicare la misericordia di Dio su di noi e su tutti gli uomini, affinché ci conceda la sua pace.
Attraverso la nostra testimonianza realizziamo un’opera di riparazione alla irreligiosità glorificando Dio dinnanzi agli uomini e agendo per il bene delle anime lontane che in tal modo attiriamo e sospingiamo verso di Lui.
Maria ci indica varie forme di riparazione, ne possiamo individuare tre: una come apostolato della carità solidale per soddisfare le offese e le omissioni commesse contro la giustizia nei confronti di Dio e del prossimo, un’altra come comunione delle nostre sofferenze con quelle di Cristo e un’altra come supplica di espiazione rivolta a Dio a beneficio dei propri fratelli che vivono nelle tenebre e schiavi del peccato.
Tutte queste forme (buone azioni, dono di sé, preghiera di espiazione) fanno capo ad un unico apostolato offerto in unione al Sacrificio Eucaristico per la salvezza del mondo.
E tu? Accogli l’invito di nostra Madre. Consacrati al Cuore Immacolato di Maria: in Lui troverai rifugio, pace e salvezza.