LA VITA IN MARCIA A PALERMO
MARCIA PER LA VITA
Le ragioni che diedero vita alla marcia per la vita palermitana nel 2004 rimangono più attuali che mai. Le aggressioni alla vita e alla famiglia crescono in quantità e spregiudicatezza. La MI non poteva non mobilitarsi e anche nel 2015, il 16 maggio, a riportato Palermo in piazza con circa 4.000 persone, in rappresentanza di 83 associazioni.
La marcia è stata preceduta da un raduno, durante il quale il Delegato del “Forum Vita Famiglia Educazione” , Diego Torre, ha illustrato le finalità della manifestazione, e ha dato notizia delle adesioni e dei messaggi di plauso, in particolare quelli del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, del Sindaco di Palermo, del missionario laico Biagio Conte, che in città accoglie ed assiste 800 poveri e di Don Fortunato Di Noto dell'associazione Meter, che si batte con successo ormai da 25 anni contro la pedofilia. Numerose le adesioni di autorevoli ecclesiastici che hanno inviato messaggi: i cardinali Romeo, De Giorgi e Burke, gli arcivescovi Pennisi, Vigo e Bommarito e i vescovi Urso e Raspanti.
Con grande entusiasmo è stata accolta la lettura del messaggio di saluto e benedizione, inviato da Papa Francesco “Il Santo Padre rivolge agli organizzatori e ai partecipanti il suo beneaugurante pensiero, auspicando che il significativo evento segni sempre nuovi traguardi nell’opera di promozione e difesa della vita. Sua Santita’ … invita al quotidiano impegno di attuazione del progetto di Dio sulla vita proteggendola con coraggio e amore in tutte le sue fasi con lo stile della vicinanza e della prossimità, prendendo le distanze dalla cultura dello ‘scarto’”.
A seguire sono intervenuti, applauditissimi, il dott. Marco Invernizzi conduttore di Radio Maria e direttore redazionale de “La Roccia ” e il dott. Lirio Porrello, pastore senior della chiesa pentecostale Parola della Grazia.
Alle 17.15 è partita la marcia che si è snodata per le vie del centro con un corteo colorato e festoso, irto di slogan, preghiere, striscioni e cartelli, composto soprattutto da giovani e famiglie, aperto da passeggini tristemente vuoti, seguiti da un trenino pieno di bambini e da una banda musicale che eseguiva marce gioiose. Il corteo si è fermato a Piazza Castelnuovo, nel cuore della città, dove si è svolto un flash mob di canti e danze.
E' stato quindi suonato il silenzio fuori ordinanza e sono state ricordate tutte le vittime della cultura dello scarto: dell’aborto, dell’eutanasia, e delle manipolazioni sugli embrioni, come anche quelle di un’economia che uccide con lo sfruttamento delle persone e le tragedie legate alla crisi economica o quelle del mercato di carne umana, fatto sulla pelle degli extracomunitari che annegano nel Mediterraneo. La recita corale di un Padre Nostro ha concluso questo momento di forte emozione. La manifestazione si è conclusa a Piazza Verdi ed è stata seguita alle 18.30 dalla S. Messa, celebrata nella chiesa di S. Ignazio Martire all’Olivella.
Diverse le personalità politiche presenti, il sindaco del comune di Ficarazzi, che ha dato il patrocinio all’evento, deputati regionali e nazionali, consiglieri comunali di Palermo e dirigenti di partiti. Altri hanno mandato messaggi.
All’obiettivo di ordine culturale e massmediatico di sempre, si è affiancato in questo 2015 la rivendicazione di una legislazione regionale pro-family. Il messaggio del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (“…nell’assicurare l’attenzione del Parlamento siciliano per queste tematiche importanti…”), che riprende impegni già recentemente assunti, sancisce in tal senso il successo dell’evento.
Nell’esecuzione di esso la MI siciliana, macchina organizzativa e lievito spirituale, attua le indicazioni della Chiesa circa l’apostolato dei laici, ma anche quanto S.Massimiliano ci ha indicato: “La MI sia piuttosto “transcendentalis” che “universalis”, cioè non si presenti come una organizzazione in più accanto alle numerose che già esistono, ma piuttosto penetri profondamente tutte le organizzazioni.” (SK 658)
Nella marcia per la vita tale penetrazione è un affiancamento all’azione dell’Immacolata che vuole difendere i fratelli di Suo Figlio dall’aggressione del serpente. “Il nemico attacca tanto la famiglia, il demonio non la vuole e cerca di distruggerla, cerca di fare in modo che l'amore non sia lì”... Il Signore benedica la famiglia, la renda forte in questa crisi dove il diavolo vuole distruggerla" (Papa Francesco, 01.06.2014). E’ una realtà che implica un dovere che la MI non può ignorare e che il Papa ha richiamato sino al 18 maggio scorso: «uscire verso il popolo di Dio per difenderlo dalle colonizzazioni ideologiche che gli tolgono l'identità e la dignità umana». Che S.Massimiliano, che ha dato la vita (anche) per mantenere unita una famiglia, ci assista in questo sforzo!