Scheda 647 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

Maria Padri, Fratelli, Novizi, Aspiranti carissimi nell'Immacolata, L'Immacolata vi ricompensi per la lettera di auguri con ben 180 firme e a ciascuno di coloro che hanno firmato, come pure a tutti gli altri, conceda abbondantemente ciò che mi augurate nella lettera, vale a dire di conquistare il maggior numero possibile di anime all'Immacolata. Confido nella vostra preghiera, e ho molto bisogno di essa, perché mi rendo conto che faccio ancora poco in confronto con quanto si potrebbe fare per l'Immacolata e per di più lo compio in modo assai meschino, mentre qui ci sono in ballo le anime, la maggior gloria possibile dovuta a Dio. Bisognerebbe mettere insieme un opuscoletto, magari in poche parole, sul fine della M.I., di Niepokalanów, di coloro che lavorano a Niepokalanów, perché non avvenga che, col passar del tempo, tale fine, invece di farsi sempre più chiaro e definito, incominci lentamente ad affievolirsi e, di conseguenza, l'intensità dell'azione prima o poi si indebolisca oppure sbandi altrove. Bisognerebbe sviluppare in modo più intenso, sempre più intenso, l'azione per la conquista delle anime all'Immacolata, alla M.I. Perfino in Polonia non tutti appartengono alla M.I., anzi nemmeno alla Chiesa. Quanti scismatici ci sono ancora, quanti eretici, protestanti, ebrei... Bisognerebbe rafforzare, e in modo vigoroso, la Niepokalanów giapponese, perché attualmente, a dire il vero, non ci sono padri per lavorare in mezzo ai pagani. Le poche forze esistenti sono impegnate quasi completamente nella preparazione dell'avvenire, vale a dire nella scuola. Di conseguenza, manca il tempo - e... a volte anche la salute mi tradisce - per approfondire la conoscenza della lingua e per avvicinarci ai pagani personalmente o almeno attraverso la corrispondenza, nonostante essi ci scrivano tanto spesso. Bisognerebbe non dimenticare che sotto il sole non esistono solo la Polonia e il Giappone, ma che un numero ancor più grande di cuori palpita oltre le frontiere di questi paesi. Quando i cavalieri dell'Immacolata giungeranno fino ad essi? quando fonderanno le Niepokalanów nelle loro terre? quando li condurranno al ss. Cuore di Gesù lungo la scala bianca dell'Immacolata, secondo la visione che ebbe il Padre s. Francesco1? Bisognerebbe consolidare queste Niepokalanów, perché non si fermino mai nel lavoro - alcuni, infatti, sostengono che per diverse istituzioni avviene che quanto più si allontanano dalla loro origine, tanto più si indeboliscono nello slancio - ma si avvicinino ogni giorno più all'Immacolata, approfondiscano ogni giorno più la loro appartenenza a Lei e in tal modo Ella possa operare sempre più liberamente attraverso di esse a vantaggio delle anime. Bisognerebbe, altresì, armonizzare e perfezionare la loro attività in modo tale da giungere realmente, con uno sforzo organizzato e al più presto possibile, ad ogni anima, fosse anche sperduta chissà dove su qualche isola inaccessibile, su monti o in foreste impenetrabili e accompagnarla sulla via dell'Immacolata. Bisognerebbe, inoltre, pensare ad un approfondimento della conoscenza dell'Immacolata. La conoscenza delle Sue relazioni con Dio Padre, con Dio Figlio, con Dio Spirito Santo, con tutta la santissima Trinità, con Gesù Cristo, con gli angeli e con noi uomini, affinché tale conoscenza divenga sempre più luminosa, mediante studi umili e ravvivati dalla preghiera. Questo è un materiale inesauribile. Successivamente, i risultati di queste ricerche dovrebbero essere offerti a tutti gli uomini e a ciascuno singolarmente con la parola, la stampa, la radio, ecc. Quanto poco noi conosciamo dell'attività dell'Immacolata, dal primo istante della Sua esistenza sino ad oggi su tutta la faccia della terra... Eppure, ogni grazia è passata attraverso le Sue mani. Che stupenda biblioteca si potrebbe costituire con gli Acta Immaculatae in universo mundo2! E si dovrebbero aggiungere senza posa nuovi volumi. E poi presentarli alle anime, nutrirle dell'Immacolata, affinché al più presto possibile si rendano simili a Lei e si trasformino in Lei. Allora esse ameranno Gesù con il cuore dell'Immacolata. Ogni pensiero, parola, azione e sofferenza dell'Immacolata furono il più perfetto atto di amore a Dio, di amore a Gesù. Sarebbe necessario, perciò, dire alle anime, a tutte e ad ognuna singolarmente, a quelle che vivono ora e che vi saranno sino alla fine del mondo, con l'esempio, con la parola viva, scritta, stampata, divulgata attraverso la radio, con l'aiuto della pittura, della scultura, ecc., ecc., che cosa e come l'Immacolata penserebbe, direbbe, farebbe nelle circostanze concrete della vita presente dei vari ambienti sociali, affinché un amore perfettissimo, addirittura l'amore dell'Immacolata verso il Cuore divino, possa divampare sulla terra. Considerando anche in modo superficiale solamente i pochi problemi riguardanti l'Immacolata cui ho accennato, potrei, con tutta coscienza, affermare di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità e di non aver trascurato nulla, di aver fatto ogni cosa nel miglior modo possibile e di non essere stato in grado di fare meglio? Oh, no! Proprio per questo ringrazio assai per le preghiere e ne chiedo molte e moltissime altre, affinché “suaviter et fortiter” io serva con zelo l'Immacolata. Ma tutti gli altri e ognuno singolarmente mi superino pure un migliaio di volte! E io loro un milione di volte. Ed essi me miliardi di volte, ecc., ecc., in nobili competizioni; non si tratta, in realtà, del fatto che io o lui o un altro ancora possa aver fatto di più per la causa dell'Immacolata, ma che sia stato realizzato il massimo possibile, che al più presto possibile Ella prenda possesso in modo perfetto di ogni anima, viva in essa, operi, ami il Cuore Divino, l'Amore Divino, Dio stesso. In una parola, si tratta di potenziare in modo illimitato e sempre più intenso l'amore della creatura verso il Creatore. Nell'Immacolata commilite e nel Padre s. Francesco confratello fr. Massimiliano M. Kolbe