SK 609 - A fr. Salesio Mikolajczyk, Niepokalanòw
Mugenzai no Sono, 28 XII 1934
Caro Fratello!
Dopo un prolungato silenzio, la tua lettera mi ha rallegrato.
Non ti devi affatto preoccupare se sono molto indaffarato, ma scrivi liberamente non appena ne
senti la necessità.
Per quanto riguarda il livello spirituale generale di Niepokalanów, noi, da parte nostra, preoccupiamoci di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità, e per il resto rimaniamo sereni, poiché anche l'Immacolata, da parte sua, non trascurerà di dirigere ogni cosa nel migliore dei modi, anche se
non sempre riusciremo a comprendere la causa [della Sua azione].
Quanto al “Gruppo dei Figli di Maria”1, anche qui non è affatto il caso di affliggersi né di affannarsi, ma bisogna accettare dalle mani dell'Immacolata tutto ciò che Ella stessa si degna di mandare quando e come vuole, piacevole o meno.
Le croci sono necessarie ovunque, perché anche l'Immacolata è vissuta su questa terra passando attraverso le croci, anzi lo stesso Gesù non ha scelto una via diversa.
Quanto alle nostre personali debolezze, esse non ci devono scoraggiare affatto, ma al contrario
quanto più uno strumento è miserevole, tanto più è idoneo a manifestare la bontà e la potenza
dell'Immacolata.
San Paolo non esita per nulla ad affermare che egli si gloria delle proprie debolezze, affinché
attraverso esse si manifesti la potenza di Cristo [cf. 2 Cor 12, 9].
Quanto al fatto di scrivere a me o di non riuscire a preparare in tempo le pagelline d'iscrizione,
non è forse indispensabile conformarsi anche in questo alla volontà dell'Immacolata?
Certamente bisogna manifestare a chi di dovere quel che si sente, ma lo scoraggiamento recherebbe dispiacere all'Immacolata.
Quanto ai rapporti con i superiori, non possiamo lasciarci guidare da motivi naturali, ossia dalla
simpatia o dall'antipatia, da uno solo o da ambedue questi sentimenti, ma vedere in loro in modo
soprannaturale la Volontà dell'Immacolata e come tale compierla con gioia.
Quanto all'esame di coscienza, esàminati sulla tranquillità e sulla serenità interiore.
La sacra Scrittura ammonisce: “Servite il Signore con letizia” [Salmo 100, 2].
E s. Paolo scrive: “Iddio ama chi dona con gioia” [2 Cor 9, 7].
Con nessuna afflizione, dunque, con nessuna tristezza, ma sempre con gioia attireremo di più
gli altri all'Immacolata non tanto con la parola, quanto piuttosto con la vita, dato che siamo cosa e
proprietà dell'Immacolata, siamo militi dell'Immacolata.
Può forse rattristarsi colui che è proprietà di Lei?
Il che non significa non inciampare mai, ma qualora capitasse di cadere, bisogna comportarsi
da militi dell'Immacolata e non scoraggiarsi.
Non limitarsi solo a se stessi, ma occuparsi con gioia e nel modo più ampio possibile della causa dell'Immacolata, entro i limiti che l'Immacolata stessa, attraverso i superiori, considererà opportuno, ossia se lo vorrà.
Ci si può interessare anche della direzione dell'intera Niepokalanów e parlarne con i superiori,
ma sempre entro i limiti della volontà dell'Immacolata, espressa nella santa obbedienza.
Qualora sorgessero dubbi per quanto concerne i limiti della volontà dell'Immacolata, interpellare
i superiori.
Sempre di più si approfondisca lo spirito di povertà: quanto è necessario e sufficiente per uno
scopo e neppure un pochino in più. Sempre nella semplicità, nella modestia e nell'umiltà francescana.
Per ristabilire l'amore verso i superiori bisogna guardarli sempre più con occhio soprannaturale,
ossia vedere nella loro volontà la volontà dell'Immacolata e compierla con tranquillità, con gioia.
Caro Figlio, non ti rattristare, non ti angustiare.
L'Immacolata sa tutto e dirige tutto.
Lasciamoci soltanto condurre da Lei sempre più perfettamente ed Ella stessa in noi e attraverso noi farà il massimo possibile per salvare le anime, per conquistarle a Sé e, per suo tramite, al
Cuore di Gesù. Con l'aiuto dell'Immacolata possiamo tutto.
Termino chiedendo una preghiera a tutti i figli di Maria e stringo tutti voi, miei cari Figlioli, al
cuore.
fr. Massimiliano M. Kolbe
PS - Di' a fr. Efrem e agli altri della M.I.3 che divengano ogni giorno più proprietà dell'Immacolata, si facciano simili a Lei, irradino tale somiglianza in mezzo agli altri e li rendano simili a Lei. Di'
pure ad essi che con Lei possiamo tutto e che, attraverso Lei, in certo qual modo, partecipiamo
dell'onnipotenza di Dio.
Abbraccio e bacio.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia