SK 156 - A p. Alfonso Kolbe,
Grondo Zakopane, 1 II 1927 S.l.G.C.
Caro Fratello! Non ti ho scritto, perché ho avuto troppo “lavoro”... sulla sedia a sdraio. Ho ricevuto i 200 zł. e il Rycerz. Mi auguro che questo denaro con le future intenzioni di ss. Messe sia sufficiente per completare la cura. Comunque, l'Immacolata faccia ciò che vuole, perché io, la mia salute, la malattia, siamo Sua proprietà, a Sua completa disposizione. Ho espresso la mia gratitudine a p. Giuliano per le focacce, ma suo padre probabilmente non mi ha sentito perché Wojnicz da qui è piuttosto lontano; ma sicuramente tu lo hai già ringraziato per lettera, e lo hai fatto in maniera così gentile che quel buon panettiere ha detto a se stesso: “È la prima volta che mando le focacce, ma, perdiana, non sarà l'ultima, perché per l'Immacolata ne vale la pena”. P. Giuliano sta un pochino peggio. È a letto da qualche giorno. Si è buscato la pleurite ed è febbricitante; il medico tuttavia non considera la cosa troppo grave. I fratelli preghino anche per lui, se non altro in considerazione delle focacce che hanno mangiato; l'iniziativa era partita da lui. Forse tra poco ti manderò alcuni libri che ho acquistato (o ricevuto) per la redazione. Quelli di medicina non conviene mostrarli a tutti. “Memento”. Tuo fr. Massimiliano Bisogna raccomandare all'Immacolata la causa della Sua Milizia, affinché il demonio non riesca ad impedire la sua conferma e sviluppo. Scrivo le faccende riguardanti l'amministrazione su un foglio a parte, perché mi sembra più comodo.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia