SK 1303 - La penitenza Niepokalanów, anno 1940 1
È necessaria la penitenza? Gesù ha sottolineato in modo inequivocabile la necessità della penitenza e l'Immacolata a Bernardetta ha indicato nella penitenza un suo desiderio da proclamare agli altri. Ma in che modo far penitenza? La salute e gli obblighi del proprio stato non permettono a tutti il rigore della penitenza, anche se tutti riconoscono che il percorso della propria vita è coperto di piccole croci. L'accettazione di tali croci in spirito di penitenza: ecco un vasto campo per l'esercizio della penitenza. Oltre a ciò, l'adempimento dei propri doveri, l'adempimento della volontà di Dio in ogni istante della vita, un adempimento perfetto nelle azioni, nelle parole e nei pensieri, esige molte rinunce a quelle cose che ci potrebbero sembrare più gradevoli in un dato momento: ed ecco una fonte copiosissima di penitenza. Gesù, però, ci ammonisce a non esser tristi nel far penitenza, così che la penitenza nasca dall'amore. Un'anima che ama Dio desidera procurargli piacere sempre, in ogni momento, con ogni pensiero, con ogni parola, con ogni azione, con tutta la propria attività e con tutta la propria esistenza. Quando, poi, le capita di sacrificare qualche affetto per procurare gioia a Dio, si considera fortunata, perché ha la possibilità di dare una prova di amore disinteressato. Per questo appunto i santi desideravano tanto i sacrifici, le croci, poiché questi testimoniavano che il loro amore era puro; anzi, essi purificavano il loro amore ed estirpavano i vari affetti contrari ad esso. Tutti, perciò, possiamo far penitenza, senza riguardo alle condizioni di salute, al genere di occupazione e di obblighi del proprio stato; anzi, possiamo far penitenza in ogni istante della vita, e farla per amore.
Nota 1303.1 Cf. SK 1289, nota 1. Verso la fine di agosto del 1940 p. Massimiliano tenne una conversazione spirituale ai religiosi di Niepokalanow sul tema della penitenza, sviluppando i concetti contenuti nel presente scritto
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia