In questa breve conferenza non intendo parlare dei nemici interni della Chiesa, ma desidererei soltanto rivolgere l'attenzione ai nemici esterni. Noi siamo testimoni di una febbrile attività diretta contro la Chiesa di Dio, di un'attività che, purtroppo, non è senza frutti e che ha a disposizione propagatori senza numero. Negli elenchi del Ministero delle Confessioni Religiose e dell'Istruzione Pubblica sono registrati ben quindici gruppi di tali persone: gli studiosi della sacra Scrittura, i battisti, i seguaci della dottrina dei primi cristiani, gli avventisti, gli avventisti del settimo giorno, i giovanniti, i metodisti, la Chiesa di Dio, la Chiesa evangelica libera, i cristiani evangelici, gli “sztundyści karaimi”, i “duchoborcy”, i messianisti, i vecchi ritualisti (vecchi credenti e vecchi cattolici) e la Chiesa dei fratelli boemi. Essi non si limitano soltanto a predicare la menzogna con la parola, ma anche, e molto abbondantemente, ingombrano le nostre città e villaggi con gli stampati più diversi: riviste, opuscoli, volantini e perfino libri. Le varie riviste: Ameryka-Echo, Strażnice, Nowe Drogi, Ewangelie Myśli, Zwiastuny Ewangeliczne, Polski Odrodzone2, ecc., passano di mano in mano e avvelenano i cuori dei fedeli. Tutto questo lavoro, però, è soltanto una premessa. Solo dopo queste avanguardie viene il grosso dell'armata del nemico. E chi è costui? Di primo acchito potrà sembrare esagerata l'affermazione che il principale, il più grande e il più potente nemico della Chiesa è la massoneria. Che l'inondazione delle sette protestanti sia realmente l'avanguardia della massoneria, è riconosciuto espressamente dalla rivista massonica Wolna Myśl 3. In essa si afferma: “Riservandoci una piena indipendenza di giudizio sulla validità interna della dottrina della chiesa nazionale, possiamo tuttavia appoggiare la sua lotta, come pure quella di qualsiasi altra setta protestante, contro la supremazia della Chiesa romana”. Chi sono i massoni? I Papi, ormai, hanno manifestato dei giudizi su di loro, in primo luogo il Pontefice Clemente XII, che nella bolla “In eminenti”, del 27 aprile 1738, li accusa di agire “sotto una fittizia apparenza di onestà naturale e sotto un patto rigoroso e segreto”. Inoltre, condanna la massoneria e proibisce i contatti con i massoni sotto pena di scomunica “ipso facto”4 riservata al Papa. Tredici anni più tardi Benedetto XIV con la bolla “Providas Romanorum Pontificum”, del 18 marzo [1751], rinnova le condanne di Clemente XII e tra gli altri motivi adduce il fatto che alla massoneria “vengono ammessi uomini di tutte le religioni e di tutte le sette e che, secondo l'opinione di persone sagge e oneste, questa setta è malvagia e corrotta”. Il Papa Pio VII emana due bolle, nel 1813 (il 13 agosto) e nel 1821 (il 13 settembre), nelle quali afferma: “È noto a tutti quanto siano numerose le persone piene di perfidia che si sono raccolte in questi tempi difficili contro Dio e il Suo Vicario, e che mirano in modo particolare ad indebolire e ad abbattere, anche se con un tentativo inutile, la Chiesa stessa, celandosi sotto il manto della filosofia, seducendo i fedeli con vane illusioni e strappandoli dall'insegnamento della Chiesa. Per conseguire più agevolmente tale scopo, essi hanno formato delle associazioni segrete e delle sette nascoste, con l'aiuto delle quali essi sperano di attirare più facilmente molte persone nelle loro società di cospirazione e di scelleratezze”. E mirano “a concedere a ciascuno un'ampia libertà, secondo la propria idea e fantasia, di giudicare la religione che professa e dopo aver introdotto l'indifferenza nei confronti della religione - della qual cosa non c'è nulla di più funesto - a profanare e oltraggiare con riti indegni la passione di Gesù Cristo, a disprezzare i sacramenti della Chiesa e gli stessi misteri della religione cattolica e ad abbattere questa santa Sede Apostolica, contro la quale nutrono un odio tutto particolare e di cui tramano in modo insidioso la rovina, per il fatto che essa mantiene sempre il primato della cattedra apostolica. I principi della loro moralità sono scellerati. Essa favorisce i piaceri della sensualità, permette di uccidere chiunque non abbia mantenuto il segreto, insegna che è lecito provocare la ribellione, detronizzare i re e tutti i governanti, che con grande oltraggio essi chiamano volgarmente tiranni”.
Tutto questo, però, non impedì loro affatto di guadagnarsi il favore dei governanti. E perciò il Papa Leone XII nella bolla “Quo graviora” del 13 marzo 1825, rinnovando le precedenti condanne papali, aggiunge parole di monito ai governanti: “Il loro più astuto tradimento consiste nel fatto che mentre appaiono impegnati ad ampliare il vostro potere, in quello stesso momento essi tendono più che mai a rovesciarlo. Cercano assai di convincere i governanti a limitare il potere degli altri vescovi, lo indeboliscono e a poco a poco si appropriano dei diritti papali e vescovili. Fanno questo non solo per odio verso il Papa, ma anche per far sì che, rovesciato il potere ecclesiastico, i popoli soggetti allo scettro dei principi regnanti, riescano a giungere ad un cambiamento e ad un rovesciamento della forma politica di governo”. Negli stessi termini condannarono la massoneria i Pontefici Pio VIII con la bolla “Traditi” (24 maggio 1829), Gregorio XVI con la bolla “Mirari” (15 agosto 1832) e più volte Pio IX (9 novembre 1846, 20 aprile 1849, 9 dicembre 1854, 8 dicembre 1864, 25 settembre 1865 e 21 novembre 1873). E infine Papa Leone XIII tratta ampiamente il problema della massoneria e la condanna con la bolla “Humanum genus” del 20 aprile 1884. In essa il Papa constata che “da un secolo e mezzo la massoneria si è accresciuta smisuratamente e, avvalendosi della spavalderia e dell'astuzia, ha conquistato tutti i gradi della gerarchia sociale e ha preso, all'interno degli stati moderni, un potere quasi uguale a quello della monarchia”. E i Papi non esageravano affatto! La massoneria, organizzata dai liberi pensatori inglesi a Londra nell'anno 1717, già sei anni più tardi, nelle Costituzioni Generali, si era prefissa chiaramente uno scopo che a nessuno è lecito cambiare. “Ciascuna delle grandi logge - vi si afferma - ha il diritto di migliorare le precedenti prescrizioni e stabilirne di nuove, ma non di modificare i punti fondamentali, che devono rimanere fissi per sempre ed essere attuati con sollecitudine”. Quali sono questi punti fondamentali? Ecco: la liquidazione totale del mondo soprannaturale. È evidente che a questo punto non si parla più né di religione né di moralità. La tendenza verso questo scopo è evidente ad ogni passo. L'arte, la letteratura e la stampa periodica, i teatri, i cinema, l'educazione della gioventù e la legislazione si muovono con passo veloce verso l'eliminazione del mondo soprannaturale e il soddisfacimento dei piaceri della carne. Nessuna meraviglia, poiché la massoneria si è ramificata assai; secondo una statistica dell'anno 1907 lo stato della massoneria in quell'anno era il seguente: [...]5. Nell'anno 1810 in Polonia si conoscevano già 12 logge: 1) la grande loggia madre, la “Stella Orientale” all'oriente di Varsavia, 2) la loggia del “Tempio di Iris” all'oriente di Varsavia, 3) la loggia della “Dea Eleusis” all'oriente di Varsavia, 4) la loggia dello “Scudo settentrionale” all'oriente di Varsavia, 5) la loggia del “Tempio della costanza” all'oriente di Varsavia, 6) la loggia dei “Fratelli Polacchi uniti” all'oriente di Varsavia, 7) la loggia della “Superstizione sconfitta” all'oriente di Cracovia, 8) la loggia dei “Fratelli Francesi e Polacchi uniti” all'oriente di Poznań, 9) la loggia “Hesperus” all'oriente di Płock, 10) la loggia “Ricupererò la libertà” all'oriente di Lublin, 11) la loggia della “Croce cavalleresca” all'oriente di Bydgoszcz, 12) la loggia della “Aurora orientale” all'oriente di Radom. Sulla lista dei membri appaiono dei ministri, dei generali ed altri dignitari della nazione, sia militari sia civili. Prendendo in considerazione la nostra regione, ecco i nomi di alcune persone provenienti da queste parti: e qui negli anni 1820-1821 facevano parte della massoneria tra gli altri: [...]6. Tutti costoro appartengono davvero alla massoneria e nuocciono molto, ma non fanno parte della sua vera testa. Sono i cosiddetti “massoni azzurri”, mentre la cosiddetta “massoneria rossa” si restringe ad uno scarso numero di persone, in maggioranza ebrei, i quali, pienamente consci dei loro scopi, dirigono l'intera numerosa massa di coloro che sono più o meno “illuminati” nelle cose dell'organizzazione massonica. Questa testa è sconosciuta e agisce sempre nel nascondimento, per rendere impossibile l'opposizione.
Sono essi che predispongono i piani di lavoro. Dalla loro officina è uscita la rivoluzione francese, tutta la serie di rivoluzioni dal 1789 al 1815, ed anche... la guerra mondiale. Secondo le loro indicazioni lavorarono: Voltaire, D'Alembert, Rousseau, Diderot, Choiseul, Pombal, Aranda, Tanucci, Hangwitz, Byron, Mazzini, Palmerston, Garibaldi e altri. Non conosciamo i nomi dei soci attuali, ma è certo che qui da noi Pilsudski appartiene alla massoneria. Ecco una prova: dieci giorni prima che il governo di Ponikowski venisse rovesciato, a Roma si era diffusa la voce che quel governo sarebbe caduto, poiché così la massoneria aveva comandato a Pilsudski. L'ho sentito dire da persone degne di fede, precisamente da don Bogdanowicz, segretario del vescovo mons. Teodorowicz, che proprio in quei giorni (per quanto mi ricordo) stava appunto a Roma. La massoneria mette sul piedistallo le persone che vuole e le butta giù, quando esse hanno voglia di agire di testa propria. Lo sperimentò di persona in modo assai evidente lo stesso Napoleone. In che modo ci possiamo opporre a questa pestilenza, a questa armata dell'anticristo? L'Immacolata, Mediatrice di tutte le grazie, può e vuole aiutarci. A quale scopo, infatti, le apparizioni di Lourdes, la manifestazione della medaglia miracolosa, mediante la quale tante e tante persone si sono già convertite? Un'anima compenetrata dall'amore verso di Lei opporrà certamente una resistenza all'opera di depravazione, l'arma principale in mano alla massoneria. “Noi non vinceremo la Chiesa con il ragionamento - hanno deciso i massoni in un loro raduno - ma corrompendo i costumi”. Degne di riflessione sono altresì le predizioni di Wanda Malczewska, raccolte da don Gregorio Augustynik7, che la conobbe personalmente; queste predizioni in parte si sono avverate davvero. In esse Gesù raccomanda: “Si formino associazioni femminili e, in modo distinto, anche maschili, per i diversi stati sociali, ma con un unico spirito, sotto la protezione di mia Madre, concepita senza macchia di peccato, allo scopo di estirpare la lussuria, di propagare la virtù della castità e difenderla. Io scongiuro colui che ama Dio e la Patria, per la mia crudele flagellazione e coronazione di spine, di entrare a far parte di tale associazione, di custodire egli stesso la virtù della castità, di estirpare la lussuria e di esortare altri a fare altrettanto”. Nel numero di dicembre, dedicato all'Immacolata Concezione, p. Urban 8 esprime la convinzione che l'unico mezzo di salvezza contro il dominio di satana, che oggi va espandendosi nel mondo, è l'ardente devozione e imitazione dell'Immacolata.
Nota 1254.1 Conferenza scritta assai probabilmente prima del trasferimento della direzione-redazione de RN da Cracovia a Grodno, vale a dire prima del 19-20 X 1922. Nota 1254.2 Eco d'America, Le Vedette, Vie Nuove Pensieri Evangelici, Annunciatori del Vangelo, Polonia Rinata.
Nota 1254.3 Libero Pensiero. Nota 1254.4 Pena ecclesiastica in cui si incorre in forza della prescrizione legislativa, senza bisogno di un intervento giudiziario.
Nota 1254.5 La statistica, elaborata probabilmente su un foglietto a parte, è andata perduta.
Nota 1254.6 Anche l'elenco dei nomi è andato perduto.
Nota 1254.7 DON GREGORIO AUGUSTYNIK, Mi o Boga i ojczyzny okazana w czynach, czyli ywot si tobliwej Polki panny Wandy Justyny Nepomuceny Malczewskiej. Jei objawienia i przepowiednie dotycz ce Ko cio a i Polski Amore a Dio e alla patria dimostrato nelle opere, ossia la biografia della venerabile vergine polacca Wanda Giustina Nepomuceno Malczewska. Le sue apparizioni e predizioni riguardanti la Chiesa e la Polonia, Czestochowa 1922 - cf. pure SK 1106, nota 2.
Nota 1254.8 Non è stato possibile rintracciare la rivista che ha pubblicato l'articolo di p. Giovanni Urban,
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia