SK 584 - A p. Floriano Koziura, Niepokalanòw Mugenzai no Sono, 17 V 1934
Maria! Caro Padre, Fr. Cipriano (in data 24 IV u.s.) mi chiede: “I Padri Cappuccini di Parigi potrebbero avere un Circolo della M.I. - non una Direzione - facendo presso di loro le iscrizioni alla M.I. e la propaganda su una loro rivista? ”. Ritengo che noi non abbiamo il diritto di opporre un rifiuto: infatti, a noi interessa maggiormente che al più presto possibile l'Immacolata divenga la Regina del mondo intero, e non tanto che tutto questo debba essere realizzato esclusivamente da noi. Comunque, è necessario distinguere con chiarezza la M.I.1 (come nella pagella d'iscrizione), la “Pia Unio” senza una rigorosa organizzazione, e la M.I.2, ossia i circoli della M.I. (perciò la “sodalitas”) con organizzazione ben precisa. La mancanza di una simile distinzione può frenarci, senza alcuna necessità, in una sollecita conquista del mondo all'Immacolata... La M.I. penetri ovunque, nelle “Rose vive”, nel Sodalizio, nel Terz'Ordine, ma anche nel Primo e nel Secondo Ordine, in una parola in ogni anima e al più presto possibile (anche se non conviene enumerare ad alta voce le altre associazioni, affinché coloro che non conoscono sufficientemente la M.I. non abbiano a temere). La M.I.2, invece, deve essere propagata con prudenza solo nelle località nelle quali si ritiene consigliabile e non vi sono altre associazioni già fiorenti.
Di conseguenza, non è conveniente parlare ai Cappuccini di Parigi del Circolo della M.I., ma solo della “Pia Unio”, come nella pagella d'iscrizione. Quanto alla direzione della M.I., per quanto ricordo, p. Giorgio aveva ottenuto dei buoni risultati sia a Poznań che a Leopoli. Sarebbe conveniente, perciò, chiedere informazioni anche a lui per questo problema. Comunque, tale direzione non è obbligatoria, ma può essere suggerita soltanto a quei sacerdoti che chiedono informazioni al riguardo. Per quale motivo la tiratura del numero di aprile del Rycerz è scesa a 625.000 copie1? A Niepokalanów, non so dove, ci dovrebbero essere una o due lettere del P. Procuratore Generale sul problema dell'atto di consacrazione della M.I.2. Sarei contento di averne copia, perché vorrei fare alcune lezioni ai chierici anche su questo argomento. Commilite nell'Immacolata fr. Massimiliano M. Kolbe PS - Sto esaminando il progetto di statuto della M.I. che mi è stato mandato. Alla fine manderò le mie osservazioni. Secondo me, è meglio non premere eccessivamente per la M.I.2, ma piuttosto per la M.I.1, ed anche perché mandino i nominativi degli iscritti a noi piuttosto che altrove. Il codice di diritto canonico concede ai Vescovi molte autorizzazioni nei confronti delle “associazioni dei fedeli”. Incrementare la M.I.1, invece, vuol dire far molte iscrizioni alla M.I.1 da noi e mandare il Rycerz quale organo che approfondisce lo spirito della M.I. Coloro che mi scrivono da Niepokalanów potrebbero risparmiare penna, tempo e inchiostro lasciando perdere i titoli.
Nota 584.1 Per quasi tutto il 1934 la tiratura del RN oscillò tra le 660.000 e 690.000 copie.
Nota 584.2 La lettera che il Procuratore Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, p. Francesco D'Ambrosio, indirizzò il 6 VII 1928 a p. Massimiliano, chiarisce che la formula approvata dell'atto di consacrazione è necessaria per lucrare le indulgenze e non per la validità dell'ingresso nella M.I. L'atto di consacrazione di cui parla p. Massimiliano fu composto da lui stesso agli inizi della M.I. - cf. SK 37.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia