SK 579 - A un chierico della sezione mariologica del Circolo M.I. di Cracovia Mugenzai no Sono, 18 IV 1934
Maria! Caro Fratello! Solo oggi mi decido a scrivere alcune parole in risposta alla vostra lettera del 20 III u.s., così traboccante di amore per l'Immacolata. Rileggo ancora una volta i vostri fogli ed eccovi alcune osservazioni. Leggo: “La nostra sezione della M.I. si è prefissa come scopo: consolidare i propri membri nella perfetta devozione alla Madonna”; evidentemente non solo i propri, ma anche altri membri della M.I., ad esempio i chierici di Cracovia, poiché generalmente il compito di ogni singola sezione è la preparazione, l'elaborazione del materiale su di un dato argomento e la presentazione di esso a tutti i membri del Circolo durante l'assemblea generale. Evidentemente, l'incorporazione nella vita e la presentazione fatta con l'esempio saranno ben più convincenti che non le sole parole.
Perché questa osservazione? Nella mia ultima permanenza a Niepokalanów mi sono accorto che il collegamento delle sezioni con il Circolo in quanto tale era troppo poco vivo, il che toglieva ad alcune sezioni perfino l'impronta specifica della M.I. Attraverso le singole sezioni, dunque, il Circolo della M.I. viene a conoscenza con maggior chiarezza di particolari campi di attività e quindi agisce in tali settori attraverso esse. Quanto è piacevole leggere: “Ci sforziamo...”. Ford licenziava dal lavoro coloro che ritenevano di essere ormai dei maestri e cessavano di sforzarsi di ricercare un modo sempre più razionale di lavorare. Anche noi, evidentemente, siamo in attesa della pubblicazione di quella traduzione polacca della biografia di s. Bonaventura. Ed ora qualche parola di incoraggiamento... La M.I. è iniziata e si è sviluppata attraverso la santa Obbedienza. E non poteva essere diversamente, per il fatto che l'essenza di essa è di appartenere all'Immacolata. Essere dell'Immacolata come serva, figlia, schiava, cosa, proprietà e via dicendo. Insomma, appartenere a Lei sotto ogni aspetto. Annientare se stessa e diventare Lei. L'elemento fondamentale di una simile trasformazione consiste nel conformare, nel fondere, nell'unificare la nostra volontà con la Sua. È fuori di ogni dubbio che la Sua Volontà è pienamente congiunta alla Volontà di Dio; quindi, non bisogna far altro che unire la nostra volontà con la Sua, cosicché, attraverso Lei, ci uniamo a Dio. Ma solamente la santa Obbedienza è in grado di manifestarci in modo infallibile la Volontà di Dio, la Volontà di Lei. Perciò, il perfezionamento della virtù dell'obbedienza ai superiori è l'attuazione pratica della “Cavalleria dell'Immacolata”, è la M.I. viva. Il che non significa affatto non avere iniziative in nessun campo, anzi si può e si deve comunicare con tutta libertà i pensieri, i desideri che nascono nel cuore, a condizione di essere disposti con eguale soddisfazione (della volontà, perché la natura, talvolta, può anche ribellarsi) ad accogliere la decisione dell'obbedienza, sia essa conforme o contraria oppure indifferente al nostro desiderio. I superiori, poi, sappiano che noi non vogliamo affatto esercitare pressioni per nessuna cosa. Nel dubbio, è bene far loro presente questa nostra disponibilità, per evitare che si lascino condizionare dalla nostra volontà, mentre siamo noi che dobbiamo essere guidati da loro. Non perdiamo la pace se il sentimento “si raffredda”. Qui si tratta di volontà e soltanto di volontà. Anzi, quanto più la natura si ribellerà, tanto maggiori saranno i meriti che noi raccoglieremo. Mi sono dilungato abbastanza, ma non crediate che ormai io non “mi sforzi” più. Al contrario, con l'aiuto dell'Immacolata scorgo in me stesso moltissime imperfezioni e tanto male e, sempre con il Suo aiuto, “mi sforzo”. Chiedo pure la preghiera di tutto il Circolo della M.I. Nell'Immacolata commilite e nel Padre s. Francesco confratello fr. Massimiliano M. Kolbe SK 580 - A mons. Angelo Perez Cecilia, Ernakulam Nagasaki, 19 IV 1934
Maria! Eccellenza Reverendissima, Con grande gioia abbiamo ricevuto la notizia che Vostra Eccellenza è vivo e vegeto1, e nella stessa giornata, invece del “Requiem aeternam”, che insieme ogni giorno eravamo soliti innalzare al Signore nella nostra cappella, abbiamo recitato, durante la funzione vespertina davanti al santissimo Sacramento, una parte del rosario secondo le intenzioni di Vostra Eccellenza. L'equivoco era sorto in seguito alla notizia della morte, realmente avvenuta, del predecessore2 di Vostra Eccellenza e tale supposizione era stata corroborata dal fatto della consacrazione dell'Arcivescovo Coadiutore3. La risposta avuta da S. Ecc. Mons. Attipetty l'ho già trasmessa alla nostra Curia Provinciale in Polonia. L'Immacolata diriga ogni cosa secondo la Sua Volontà. Prostrato al bacio del sacro anello
fr. Massimiliano M. Kolbe
__________ Traduzione dal latino.
Nota 580.1 Cf. SK 573, allegato.
Nota 580.2 Mons. Bernardo Arguinzonis Astorbiza, dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, morto il 5 V 1933 - cf. AAS 25 (1933) 260.
Nota 580.3 Mons. Giuseppe Attipetty -cf. SK 533, nota 1.
SK 581 -A p. Timoteo Brauchle, Roma
Nagasaki, 3 V 1
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia