SK 149 - Ai Fratelli neo-vestiti,
Grondo Zakopane, 3 I 1927
S.l.G.C. Cari Fratelli neo-vestiti! Non ho risposto nemmeno a voce alle vostre lettere, quando sono venuto a Grodno 1, perché troppe erano le questioni urgenti da discutere, quindi non ho avuto tempo. Vorrei mandarvi ora qualche parola. Mi ha molto rallegrato il fatto che ognuno di voi, nel giorno della vestizione, abbia provato una gioia sincera e vera. Si tratta davvero della gioia più profonda e che dona più serenità di tutte le gioie di questo mondo. Tuttavia essa non è l'essenza della perfezione. Dovete essere preparati a momenti di oscurità, di angoscia, di incertezza, di paura, di tentazioni talvolta molto e molto insistenti, di sofferenze sia del corpo che dell'anima - che sono cento volte più dure. Infatti, se non ci fosse nulla da sopportare, per che cosa andreste in paradiso? Senza lotta sarebbe impossibile la vittoria e senza la vittoria non ci può essere la corona, non ci può essere la ricompensa [cf. 1 Cor 9, 25]. Perciò, d'ora in poi tenetevi preparati a tutto. Tuttavia, non dobbiamo aver paura di nulla, perché possiamo e dobbiamo vincere. Ma come? Ecco: non confidando minimamente in noi stessi e offrendo tutto noi stessi, tutte le tentazioni e le difficoltà nostre all'Immacolata, sicuramente saremo sempre vittoriosi (è evidente che anche da parte nostra dobbiamo fare ciò che è possibile per non cadere). L'Immacolata non può abbandonare i suoi figli. Satana non dorme e - con il permesso di Dio - vi suggerirà spesso dei “saggi” consigli, vi indicherà altri “pseudo-doveri”, altre “felicità”, ma chi ama l'Immacolata sinceramente e con tutto il cuore, facilmente riconoscerà il nemico e lo scaccerà. Servendo con fedeltà l'Immacolata, possiamo rendere il miglior servizio alla nostra famiglia; infatti, Ella non è forse in grado di aiutarla senza paragone meglio di noi? Raccomandiamo a Lei tutte le persone care al nostro cuore, ed Ella, la più buona tra le madri, le aiuterà nel migliore dei modi. Immaginate quanto saremo felici sul letto di morte, allorché potremo affermare con tutta sincerità: “O Immacolata, per tua misericordia ho consacrato a te tutta la mia vita, per te ho lavorato, per te ho sofferto, ed ora muoio per te. Io sono tuo!!!....”. Quale pace, quale gioia serena ci riempirà il cuore nella speranza di vederla presto. E quale sarà l'incontro in paradiso?... Miei cari Fratelli, nei momenti delle dure lotte con il triplice nemico - il corpo, satana e il mondo - ricordatevi la serena gioia della vostra vestizione e... quella felicità che godrete nel momento della morte. Nella vita religiosa non badate ai cattivi esempi, tenendo presente che anche tra gli Apostoli s'è venuto a trovare Giuda, il quale ha abusato di una grazia tanto sublime quale la vocazione, ma imitate i migliori. Ciascuno di voi cerchi ogni giorno più di recare il massimo piacere al sacratissimo Cuore di Gesù e all'Immacolata, perché ogni istante della vita fugge senza possibilità di ritorno, e il tempo della prova su questa terra è assai breve. Finisco - perché mi sono lasciato trascinare troppo dalla penna - augurandovi di amare tanto l'Immacolata da non essere più capaci di vivere senza di Lei. Nel Padre s. Francesco, vostro r. Massimiliano M. Kolbe PS - Ricordiamoci sovente che l'indurimento del cuore è la conseguenza dell'abuso delle grazie divine; per questo s. Agostino afferma: “Ho paura di Dio che passa oltre”, ossia della grazia divina che passa; che io, a volte, non la trascuri e non debba renderne conto.
Nota 149.1 Cf. SK 146, nota 1 .
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia